Anche questa ennesima edizione del Cosmoprof si è conclusa portando con se vecchie novità, nuovi spunti e antiche certezze.
Per il settore delle unghie Cosmoprof si legge Nail-World. Un mondo unghia, proprio come il mercato che rispecchia, sempre più grande; un mondo che sembra proprio non riuscire a contenere tutte le sue nazioni. Per questo chi può, si crea lune private con discoteca per marziani. Un mondo che somiglia sempre di più al pianeta del piccolo principe con la sola differenza che, nel mondo delle unghie, si contano più re e regine che in un mazzo da scala 40.
In 4 parole il questo Nail-World è stato:
Inamidato: perché le aziende non vanno per i corridoi od a fumare nei bagni per sentire cosa di loro davvero traspare? Avrebbero un feed-back genuino e molti spunti (alcuni anche comici) per “allargare” la propria nazione senza dover attaccare la marca del terzo mondo 😉
Statico (ma non troppo): ancora ragazze con limature a cottimo, giovani alchimiste con boccette colorate, aziende con la sindrome del cugino perfetto e del “noi siamo stati i primi” (è il verbo al passato che dovrebbe far riflettere). Smettete di limare! Alzate lo sguardo e vedete chi avete di fronte. Conoscete davvero le vostre clienti?
Stancante:
Aziende convinte di fare mercato con i glitter per nail-art con stand-harem in cerca di sceicchi. Clienti-avventori che trovano aziende-locande più in cerca di comitive di giapponesi che di sperduti viaggiatori.
Evoluto (ma non troppo):
nota positiva è il nostro brand (questo concedetemelo). Ragazze del forum che venivano riconosciute da grandi aziende, il word of mouth che soverchia (anche se di poco…ok lo ammetto…diciamo “intacca”) il marketing da volantino. Sempre di più questo mercato è attratto dal web ma sembra temerlo e non capirlo. Lui invece (il web) continua e si nutre (come la shakesperiana gelosia) di ciò che schernisce. Un mercato fatto di figure femminili, creatrici del marketing “passaparola”, che temono se stesse. La signora che vorrebbe spettegolare delle amiche ma che teme la vicina perché “chissa cosa direbbe di me” (tanto lo dice lo stesso, ma questo le aziende non lo sanno ed io non l’ho mai detto 😉 ). Un mercato ancora complicato e complesso…un mercato più che mai donna.