Denti bianchi – Sbiancanti chimici
Spesso, si sa, caffè e fumo privano i denti della loro brillantezza lasciandoli macchiati e ingalliti.
Come si può riacquistare un sorriso splendente?
I metodi sono tanti. Si va dai metodi naturali, alle costose sedute dal dentista.
In molti invece, ricorrono agli sbiancanti per denti. Questi promettono risultati veloci ed efficaci. Ma come scegliere? e come si usano?
Che si tratti di un trattamento fai-da-te o professionale, solitamente il prodotto è lo stesso. Cambia solo la concentrazione del principio attivo, il perossido di carbammide, un acido che agisce rimuovendo lo strato superficiale dello smalto dei denti. Il risultato, è puramente estetico e dura all’incirca 8 mesi, un anno al massimo.
Le strip sono striscette che si “incollano” ai denti come una vera e propria mascherina di bellezza. Vanno applicate per 20 minuti circa, ogni giorno e per due settimane. Se usate correttamente, alla fine del trattamento riescono a sbiancare i denti fino a 3 tonalità. Inoltre un segreto per non perdere subito i benefici del trattamento è, una volta tolta la Stripe, non sciacquare i denti per un paio di ore.
Molti ricorrono ai dentifrici sbiancanti, ma alla fine servono solo a mantenere il lavoro già fatto dalle strisce.
Per ora abbiamo viso i prò. Ma i contro quali sono?
I prodotti sbiancanti in genere non hanno particolari controindicazioni se si rispettano le istruzioni riportate al loro interno. Bisogna però tenere presente che l’acido in essi contenuto è molto irritante per le gengive. Quindi i trattamenti sono scosigliati a chi soffre di gengive e sensibili, alle donne in gravidanza ( a causa dell’ipersensibilità delle mucose) e a chi ha otturazioni con una variazione cromatica studiata sulla propria tonalità dei denti.