Caro forum ti scrivo [2a parte]

Cara amica,

dal 1984 prima all’estero e poi in Italia mi sono alzata dal letto ogni mattina con l’unico obiettivo di fare dell’Onicotecnica una qualifica seria, rispettata e regolamentata.
Per anni ho chiesto ai molteplici “colleghi” produttori, distributori, rivenditori di accompagnarmi negli incontri con le
istituzioni, di combattere con me.
Poche sono state le risposte, molto il silenzio carico dell’avidita’ di vendere, di guardare solo al piccolo loro limitato interesse, dimentichi anche che, l’interesse allo sviluppo di una professione premia per primi gli operatori che nel settore offrono le forniture. Ma erano troppo occupati a raggiungere gli obiettivi di vendita, aggiungendo articoli superflui ogni anno alle loro linee di prodotti gia’ troppo ricche e costose.
Personalmente credo di aver speso i miei anni in modo piu’ proficuo…vendendo si, ma parlando alle istituzioni, scrivendo il corso di formazione per la qualifica di Onicotecnica che nel Lazio mi e’ stato approvato ed e’ quello che oggi frequentano le colleghe laziali, con il cui attestato aprono senza problemi sia la partita IVA che la loro attivita’.
Quanti anni ho aspettato, quanto ho combattuto, quanti muri ho dovuto abbattere: molte discussioni, porte in faccia…
E poi ho continuato con la battaglia per iscrivere le onicotecniche al Registro Imprese Artigiane.
Partiranno infatti i nostri ricorsi li dove ci dovessero negare l’appartenenza a questa categoria.
Tutto questo lo faro’ anche per le altre realta’ regionali. E’ una delle priorita’ per il 2008. Non sara’ facile, ma ci arriveremo.
Una scorciatoia che sto percorrendo e’ quella della Legge nazionale che regolamenti l’attivita’ dell’Onicotecnica: la faro’ arrivare in Parlamento per superare le barriere regionali.
Ed ogni giorno cerco anche di dare il meglio nei prodotti che mando in produzione, per offrirvi il massimo dell’innovazione chimico tecnologica a prezzi accessibili, affinche’ non sia oneroso esercitarvi ed imparare.
Questo a differenza di altri, diciamo”colleghi”, molto noti alle cronache in qualita’ di professionisti del settore piu’ per l’interesse a vendere i loro prodotti che altro, disinteressati alla formazione che non fosse mero guadagno, frutto di corsi privati brevi e scarsi.
Lungo questo lungo cammino pero’, ci tengo a dire, che ho riconosciuto qualche eccezione, che, se pur piccola, ha saputo darmi la fiducia e la voglia di continuare.
Senza la necessita’ di fare nomi, c’e’ qualche collega al quale saro’ sempre grata, che negli anni passati ha raggiunto per tutti
noi obiettivi importanti, soprattutto nella regolamentazione del commercio dei materiali acrilici, e che mi e’ stato a modo suo, vicino.
Ma e’ una goccia nel mare. Intendo dire che in due, in tre in tutta Italia siamo troppo pochi.
Hai ragione quando dici che e’ l’industria a doversi muovere, se non per
deontologia, almeno per interesse. Non so se questo possa mai rallegrarti il cuore ma io rappresento una parte di questa “industria” e mi sveglio ancora ogni giorno con la voglia di lottare, di chiedere, di proporre.
E lo faccio per tutti, anche per te. Vedrai.

Lascia un Commento

Devi aver fatto il login per inviare un commento